Descrizione dell'impianto

A.I.A. – Decreto Dirigenziale n.19631 del 13/09/2023

A.I.A. – Decreto Dirigenziale n.19631 del 13/09/2023 – Allegato 1A

A.I.A. – Decreto Dirigenziale n.19631 del 13/09/2023 – Allegato 2A

L’impianto biologico, dimensionato per 14.000 abitanti equivalenti (2.500 mc/giorno), riceve le acque reflue provenienti dal trattamento chimico-fisico e dalla fognatura della zona industriale ed artigianale di Gello. Il ciclo di depurazione è costituito dalle seguenti fasi di trattamento:

Per questo tipo di trattamenti, adottiamo un impianto compatto con funzioni integrate di – grigliatura, dissabbiatura e disoleazione.

Il funzionamento è automatico e avviene mediante controllo dei livelli liquidi all’interno del macchinario.

Nei pretrattamenti, l’evacuazione dei residui (materiale grigliato, sabbie classificate, oli e grassi) è gestita da temporizzatori.

Compensazione     

Si tratta di una vasca circolare a cielo aperto nella quale convogliano anche le acque provenienti dal trattamento chimico-fisico. Trattasi di un processo, l’equalizzazione, che avviene in una vasca di accumulo, agitata, di dimensione tale da assicurare un tempo di residenza che consenta di smorzare le fluttuazioni di portata dell’impianto. Regola quindi una portata variabile in ingresso con una costante in uscita.        

Denitrificazione      

Si tratta di un processo necessario per la riduzione biologica dell’azoto nitrico e nitroso con formazione di azoto gassoso che si libera in atmosfera ad opera di batteri eterotrofi denitrificanti, e un abbattimento del BOD pari al 20 %. La sezione ha la stessa conformazione geometrica di quella dell’equalizzazione ed è suddivisa in due vasche, collegate tra loro solo superficialmente, che consentono di non interrompere il trattamento delle acque qualora sia necessario svuotare una vasca per interventi di manutenzione.     

Nitrificazione

La nitrificazione è quel processo che trasforma l’ammoniaca in nitriti e da questi in nitrati. Questo processo, insieme alla denitrificazione consente di ottenere buone rese complessive di rimozione dei composti azotati (l’azoto e il fosforo sono nutrienti che, in quantità eccessive, possono provocare carenze di ossigeno nei corpi idrici superficiali). La sezione nella quale avviene il processo è di forma quadrata ed è divisa in due parti uguali, comunicanti tra loro solo superficialmente, che consentono di dare continuità al trattamento anche qualora si verifichi il caso in cui si necessiti svuotare una vasca per interventi di manutenzione. Il processo di nitrificazione avviene nella stessa vasca in cui avviene il processo di ossidazione dei composti organici.

Ossidazione

L’ossidazione costituisce una fase fondamentale per il processo di depurazione. In questa sezione, dove lo scopo principale risulta essere quello della rimozione del BOD, si ha lo sviluppo di due processi importanti, quali la produzione di materiale cellulare per ossidazione microbica della sostanza organica, e adsorbimento su questo materiale, che si aggrega in fiocchi, delle sostanze da rimuovere. Come descritto nel punto precedente, la sezione geometrica della vasca è di sezione quadrata e il fondo ha una leggera pendenza verso un pozzetto di scolo dove vengono collocate le pompe sommerse quando si procede allo svuotamento periodico della vasca per pulizia e manutenzione.   

Sedimentazione     

Tramite questo processo separiamo dalla corrente liquida gran parte dei solidi sospesi mantenuti in sospensione dalla turbolenza. In tale unità vengono realizzate condizioni di relativa quiete in modo che in essa abbia luogo la sedimentazione dei materiali più densi dell’acqua che, depositati sul fondo, vengono raccolti ed inviati alla sezione di trattamento fanghi (alla stabilizzazione), e in parte vengono ricircolati nella vasca di denitrificazione. Le acque vengono invece raccolte in superficie, tramite uno stramazzo. Geometricamente, il processo di sedimentazione è costituito da due vasche circolari a cielo aperto in calcestruzzo, con fondo leggermente inclinato verso una zona dove il fango viene convogliato mediante il meccanismo del raschiafanghi. La portata per la quale le vasche lavorano è pari a circa 135 mc/h. Le acque di stramazzo giungono per gravità alla disinfezione, all’interno della quale, vicino allo scolo di entrata del liquido, dosiamo un forte ossidante, acido peracetico, che tende ad abbattere i batteri rimasti nelle acque di scarico.

Linea Fanghi     

Mentre una parte dei fanghi prodotti dal sistema è riutilizzata tramite ricircoli per innescare e/o accelerare il processo biologico di trattamento dei liquami, un’altra parte, detta di supero, deve essere allontanata per evitare che le concentrazioni di solidi sospesi in vasche superino i normali valori del corretto funzionamento d’impianto. I fanghi, prima del loro allontanamento dall’impianto, sono sottoposti ad un trattamento suddiviso in due fasi: post-ispessimento e disidratazione finale

Ispessimento

Tramite sollevamento meccanico la miscela di fanghi è alimentata in vasca di post-ispessimento ed accumulo del tipo a funzionamento continuo e miscelazione meccanica del fango.

Disidratazione meccanica

La fase di disidratazione meccanica viene effettuato tramite una nastropressa con condizionamento chimico dei fanghi.

Gli eluati liquidi di disidratazione sono rilanciati in testa all’impianto biologico, mentre i fanghi disidratati sono resi in contenitore scarrabile per il loro trasporto verso impianti terzi.